Teorema Catherine by John Green

Teorema Catherine by John Green

autore:John Green
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
ISBN: 9788858671290
editore: Rizzoli
pubblicato: 2014-12-14T23:00:00+00:00


Dodici

Il giovedì seguente Colin si svegliò al canto del gallo misto alle preghiere di Hassan. Scivolò giù dal letto, si infilò una maglietta, fece pipì e poi entrò in camera di Hassan dal bagno. Hassan era tornato a letto e aveva gli occhi chiusi.

«Non potresti trovare un modo più silenzioso per pregare? Voglio dire, Dio sarà in grado di sentirti anche se parli piano, no?» domandò.

«Oggi mi do malato» disse Hassan senza aprire gli occhi. «Mi sa che ho la sinusite, e ho anche bisogno di un giorno libero. Cristo. Lavorare è bello, ma ho bisogno di starmene un po’ seduto in mutande a guardare Judge Judy. Ti rendi conto che non guardo Judge Judy da qualcosa come dodici giorni? Te lo immagini come sarebbe per te essere separato per dodici giorni dall’oggetto del tuo amore?» Colin fissò in silenzio Hassan, arricciando le labbra. Hassan spalancò gli occhi: «Oh. Già. Scusa.»

«Non puoi darti malato. Il tuo capo lavora qui. In casa. Capirà che non stai male.»

«Il giovedì lo passa in fabbrica, scemo. Dovresti fare più attenzione. È il giorno ideale per darmi malato. Ho solo bisogno di ricaricare le batterie emotive.»

«Ma se è un anno che te le stai ricaricando! Non fai altro da dodici mesi!»

Hassan fece una smorfia. «Mi pareva che tu dovessi andare al lavoro.»

«Almeno chiama tua madre e dille di mandare una caparra alla Loyola University. Il termine ultimo è fra quattro settimane. Ho controllato in rete.»

Hassan non riaprì gli occhi. «Sto cercando la parola. Dio, ce l’ho proprio sulla punta della lingua. Co… cu… ci… Oh, ecco. Ciccia al culo, bastardo. Ciccia. Al. Culo.»

Quando Colin scese al piano di sotto, Hollis era già sveglia – o forse era stata sveglia tutta la notte – e indossava un completo pantalone rosa.

«Splendida giornata per la campagna» disse. «Le massime oggi rimarranno sui ventotto gradi. Ma Dio, se sono contenta che il giovedì venga solo una volta la settimana!»

Colin si sedette di fronte a lei al tavolo del salotto e le chiese: «Cosa fa di giovedì?»

«Oh, la mattina mi piace andare in fabbrica a vedere come vanno le cose. Poi verso mezzogiorno vado a Memphis a visitare il nostro magazzino.»

«Come mai il magazzino è a Memphis invece che a Gutshot?»

«Signore, quante domande» rispose Hollis. «Sta’ a sentire. Avete intervistato praticamente tutti i dipendenti della fabbrica. Adesso vi manderò a sentire tutta l’altra gente di Gutshot, gli operai in pensione, eccetera. Dovete fare le solite quattro domande, ma forse avrete bisogno di più tempo: è una questione di educazione e tutto.»

Colin annuì. Dopo un momento di silenzio, disse: «Hassan sta poco bene. Ha la sinusite.»

«Poverino. Okay, andrete solo tu e Lindsey. Dovrete guidare un po’, oggi. È il turno dei vecchietti.»

«Vecchietti?»

«Lindsey li chiama così. La gente della casa di riposo di Bradford: molti sono pensionati delle Telerie Gutshot. Lindsey li andava sempre a trovare prima di…» Hollis sospirò «mettersi con» sospirò ancora «quel ragazzo.» Poi tese il collo e urlò nel corridoio: «LINDSSSSEEEEY! ALZA IL CULO DAL LETTO, PIGRONA!»

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